PEGGY MOFFITT: CHI ERA LA MODELLA RIVOLUZIONARIA?
Team ISSUE - Agosto 26th, 2024
Oggi, un post su Instagram senza reggiseno è quasi una routine estiva; basta un semplice emoji a coprire i capezzoli e la foto diventa il nuovo standard estetico. Ma in passato non era così. Peggy Moffitt, icona degli anni ’60 recentemente scomparsa all’età di 87 anni, ha infranto le convenzioni posando in topless per una rivista di moda; è stata la prima donna ad avere il coraggio di farlo. La sua audacia e il suo stile hanno lasciato un segno indelebile nell’industria, rendendola la musa della rivoluzione estetica e una figura chiave del pop-art.
Nel giugno del 1964, la rivista *Women’s Wear Daily* la immortalò in copertina con un monokini disegnato da Rudi Gernreich, un costume da bagno intero che lasciava scoperti i seni. Per Moffitt, questa sessione rappresentava “un’espressione senza restrizioni della libertà” e ridefinì il concetto di moda. La sua audace scelta sfidò le convenzioni dell’epoca e la catapultò all’avanguardia dello stile.
Cortesia Getty Images
Originaria di Los Angeles e nata nel 1940, Peggy Moffitt è stata molto più di un’attrice e modella da passerella. Con la sua elegante silhouette dal collo lungo, i tratti androgini e un’estetica futurista, sfidava le norme di bellezza stabilite e affascinava stilisti e fotografi. È difficile immaginare Peggy senza le sue collaborazioni con Gernreich e suo marito, il fotografo William Claxton, che producevano sempre una serie di immagini surreali che ridefinivano l’arte e la moda del loro tempo.
Nel suo ruolo di musa di Gernreich, Moffitt posava incarnando personaggi vicini al surrealismo. Come il suo trucco stravagante, le sue pose erano stilizzate ed estreme. Infatti, prima di arrivare sul set, si divertiva un po’ davanti allo specchio, immaginando di essere un personaggio. Vidal Sassoon, uno dei parrucchieri più richiesti dell’epoca, raccontava: “Si alzava, scuoteva i capelli e rappresentava una danza con arti che oscillavano; nessuno si muoveva come Peggy”. Con il suo distintivo taglio “mod” e i suoi audaci abiti, non rappresentava solo un’estetica, ma anche un’epoca di cambiamento e liberazione. Il suo stile rifletteva lo spirito audace di una generazione che infrangeva le convenzioni e stabiliva nuove norme, aspetti che continuano a ispirare stilisti, designer e appassionati di moda in tutto il mondo.
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