ARMANI PRIVÉ SS25: ALTA COSTURA CHE DIALOGA TRA LA BELLE ÉPOQUE E GLI ANNI ’20
Team ISSUE - Enero 31st, 2025
Se il film Il Grande Gatsby fosse diventato realtà sulla passerella della Paris Fashion Week, senza dubbio avrebbe avuto il marchio di Giorgio Armani. La sfilata di Armani Privé per la Primavera/Estate 2025 ci ha trasportato direttamente nella Belle Époque e negli anni ’20, ma con un tocco moderno e sofisticato. Con il bagliore del glamour dell’epoca, i completi e gli abiti sembravano tratti da una festa a New York, ma reinterpretati con l’eleganza senza tempo di Armani. Ogni passo delle modelle sembrava una scena tratta dal film, una sfilata piena di lucentezza, opulenza e dettagli che evocavano l’eleganza degli anni d’oro, senza perdere la freschezza e l’avanguardia del presente. Armani l’ha fatto ancora una volta: ci ha condotti in un passato glorioso, ma con i piedi saldamente ancorati al futuro.
Questa sfilata non ha solo segnato i 20 anni del marchio nell’alta moda, ma si è anche eretta come un omaggio alla sofisticazione senza tempo e alla purezza del design. La passerella, situata in un maestoso edificio in pietra intagliata del Grand Empire, è stata trasformata in un palcoscenico da sogno, con un’atmosfera eterea che evocava l’eleganza dei primi del Novecento. Un perfetto equilibrio tra modernità e nostalgia, dove l’Art Deco si è fuso con una femminilità contemporanea, dando vita a una proposta visivamente straordinaria e carica di storia.
Cortesia Armani Privé
La collezione si distingue per una fusione impeccabile di morbidezza e struttura, dove l’eccellenza italiana ha continuato la sua esplorazione dell’equilibrio tra il maschile e il femminile, che è stata una costante nel suo lavoro. Gli abiti in passerella sembravano fluttuare, grazie alla leggerezza dei tessuti e dei drappeggi che cadevano con una grazia assoluta. Nei primi look, Armani ha omaggiato la femminilità più delicata, con una palette di colori polverosi, champagne, avorio e nude. Gli abiti in rete traslucida, decorati con cristalli e perle, riflettevano la luce in modo sublime, mentre i drappeggi scendevano come cascate, scolpendo la figura femminile con una precisione e un’eleganza che solo il maestro italiano sa ottenere.
A mano che la collezione avanzava, la palette di colori si intensificava, dando spazio a tonalità più profonde come il blu oltremare, il nero e l’oro, che davano una sensazione di sofisticazione senza cadere nell’esagerazione. I ricami, realizzati con una maestria architettonica, creavano motivi geometrici che ricordavano i mosaici veneziani, facendo riferimento allo splendore dell’epoca Art Deco. In questo momento, gli abiti hanno preso una nuova dimensione: si sono trasformati in opere d’arte di alta moda, con gonne voluminose che giravano come caleidoscopi di cristalli, giacche aderenti che definivano la silhouette con precisione e bluse di organza che sfidavano la gravità. Ogni pezzo era una testimonianza dell’artigianato meticoloso degli atelier di Armani, che lavorano per ore per creare questi design che non solo sono da indossare, ma raccontano una storia.
Uno dei momenti più sorprendenti della passerella è arrivato con l’apparizione degli abiti da sera, che si sono distinti per la loro caduta impeccabile e il dominio assoluto del drappeggio da parte di Armani. Gli abiti in tonalità metalliche e malva, con tagli asimmetrici e trasparenze strategiche, emanavano un’eleganza che evocava le grandi stelle del cinema classico di Hollywood. Il gran finale della sfilata è stato un abito da gala assolutamente stupefacente: un vestito con gonna voluminosa, adornato con ricami minuziosi e cristalli incastonati meticulosamente, che ha concluso la passerella in modo magistrale. Questo momento non solo ha rappresentato la maestria tecnica della maison italiana, ma anche la sua visione dell’alta moda come arte in continua evoluzione, che continua a tracciare la strada nell’industria.
Cortesia Armani Privé