Per la sua nona partecipazione al Salone del Mobile, Loewe ha presentato una collezione composta da 25 teiere, firmate da artisti provenienti da ogni parte del mondo. La proposta, ideata da Jonathan Anderson come saluto finale alla direzione creativa, trasforma un oggetto quotidiano in una scultura concettuale, esplorando la sua dimensione simbolica ed estetica. Dalle texture coralline in ceramica di Jane Yang-D’Haene alle forme antropomorfe di Laia Arqueros Claramunt, ogni pezzo diventa un dialogo tra funzione e espressione. L’installazione è ospitata nello storico Palazzo Citterio, nel cuore pulsante del design milanese.

L’intervento di Loewe non mira alla nostalgia né alla replica letterale. È piuttosto un manifesto contemporaneo sulla bellezza dell’utile: un invito a contemplare la forza dell’artigianato e il valore emozionale che gli oggetti possono trasmettere. La teiera, da semplice oggetto domestico, si trasforma in testimonianza artistica, superando confini tecnici e culturali. Così, Loewe riafferma il suo ruolo come promotrice del dialogo tra arte, artigianato e design contemporaneo, fondendo tecniche classiche con narrazioni visive d’avanguardia.

Per gentile concessione di Loewe

Questa installazione si aggiunge al corpus di progetti che Loewe ha presentato durante gli anni al Fuorisalone, toccando materiali come cuoio intrecciato, fibre vegetali e illuminazione artigianale. Ma in questa edizione 2025, la scelta della teiera colpisce per delicatezza e intensità. Non cerca lo stupore immediato, ma la connessione profonda: è un invito a osservare con occhi nuovi ciò che è sempre stato sotto i nostri sguardi.

Con questa collezione, Loewe ci chiede di rallentare, ascoltare, toccare. E di riconoscere che il gesto più semplice—versare il tè, offrire, condividere—può essere un atto poetico. La maison non si limita a creare oggetti: eleva il quotidiano, trasformandolo in esperienza estetica e sensoriale.

Per gentile concessione di Loewe